giovedì 30 giugno 2011

Focaccia integrale con lievito madre e albicocche



Riecco il nostro amico Tobi, il lievito madre di casa! La focaccia che vi propongo è fresca, salutare e dietetica. Trovo che le albicocche “leghino” benissimo con il “profumino” di fondo che lascia il lievito madre e anche con il ruvido della farina integrale e di quella di grano saraceno. Può essere un’interessante alternativa ad un abbinamento classico come quello della torta di albicocche caramellata che vi ho proposto qualche giono fa. La preparazione è un po’ lunga, per cui vi conviene farla quando sapete di avere tempo.

Ingredienti: una ciotola (circa 150 g) di lievito madre*, 100 g di farina (possibilmente una farina di forza, come la manitoba), 500 g circa di farina integrale, 150 g di farina di grano saraceno, 200 g di burro, 4 uova, 200 g di zucchero, un rametto di menta fresca, 1200 g circa di albicocche mature.

Fate in modo che tutti gli ingredienti siano a temperatura ambiente (il burro deve essere morbido, mettetelo in una ciotola e mescolatelo bene). Impastate il lievito madre con la farina bianca e un poco d’acqua e lasciate riposare una mezz’oretta. Tenete pure l’impasto ad una densità di pastella, tanto si adenserà in seguito.

Dopo mezz’ora, quando il lievito è “bello vispo”, unite le 4 uova intere e la quantità di farina integrale che serve per ottenere una pastella densa. Lasciate lievitare per un’oretta e mezza abbondante (è estate e dovrebbe bastare).

Lavate e tagliate a metà le albicocche. Unite all’impasto il burro, mescolando bene, poi la menta tritata (con un coltello), lo zucchero e le farine rimaste.Foderate di carta da forno una larga pirofila o una leccarda e distribuiteci sopra l’impasto, livellandolo perché abbia ovunque la stessa altezza. Distruibuitevi sopra le albicocche in file ordinate e mettete il tutto in luogo riparato a lievitare per un paio d’ore o più, fino a che vedete che la torta è raddoppiata di volume.

Infornate a 180° e cuocete per una mezz’ora. Servite la focaccia fredda, magari accompagnata da un tè freddo alla menta!

*come al solito, se volete potete sostituire il lievito madre con un pezzetto di lievito di birra mescolato a acqua e farina... ha un altro odore, ma si gonfia di più ed e ha il pregio che si vende al supermercato!

mercoledì 29 giugno 2011

Granita (siciliana) di limone!

Confesso che con questo caldo anche solo l'idea di accendere un fornello la trovo detestabile. E trovo davvero inconcepibile mangiare qualcosa che non sia decisamente freddo. Anzi direi che l'ideale in questo momento è gustarsi una freschissima e dissetante granita di limone!!!
Dobbiamo però intenderci sul concetto di granita, perché tale nome spesso è usato abusivamente per indicare degli intrugli che non hanno nulla a che fare con questa delizia. Come ad esempio capita per quella specie di ghiaccio tritato cosparso di sciroppo che viene solitamente servito nella zona del Lazio o della Campania  (e che infatti non si chiama granita, ma grattachecca) o peggio ancora per quelle copie mal riuscite che si trovano nel nord Italia dove del liquido informe viene fatto perennemente girare in delle macchinette infernali. Ecco, sia ben chiaro, tutto ciò non può in alcun modo essere paragonato alla vera granita siciliana.
Prima di tutto perché la vera granita si fa e si conserva nel pozzetto (come del resto il vero gelato), poi perché non ha nulla a che fare con il ghiaccio tritato.  Ha una consistenza granulosa e cremosa insieme e in alcune zone della Sicilia orientale la cremosità è tale da farla assomigliare molto ad un sorbetto. Il processo di gelatura deve avvenire per gradi in modo che l'acqua non si cristallizzi in ghiaccio separandosi dallo zucchero.

Personalmente vi consiglio di andarla a prendere al bar (eh sì, perché giù in Sicilia ogni bar è sempre anche gelateria), le granite fatte in casa non riescono mai come quelle fatte da chi è del mestiere e possiede dei bei pozzetti professionali e i macchinari adatti (insomma vale un po' la regola del pane di Nisetta).
Ma se vi trovate in una landa desolata dove non si trovano gelaterie siciliane per miglia e miglia o non avete la forza di uscire di casa, perché solo ad aprire la porta vi squagliano i capelli, allora eccovi qualche indicazione per preparare in casa una granita di limone decente (nei prossimi giorni vi posterò le indicazioni per quella al cioccolato e quella di mandorle).

Ingredienti (per una persona):  il succo di un limone maturo (possibilmente biologico), 100 ml circa di acqua (ma dipende anche da quanto è grosso il limone, regolatevi un po' a gusto), 30 gr. circa di zucchero (anche qui regolatevi secondo il vostro gusto).
Procedimento: Per prima cosa spremete per bene il limone (attenzione però a non spremere anche la buccia o la granita risulterà aspra).

Aggiungete quindi lo zucchero e l'acqua e mescolate per bene in modo da far sciogliere bene lo zucchero e creare una sorta di sciroppo molto fluido.
A questo, se possedete una gelatiera, anche molto rudimentale come la mia, inserite nel cestello il vostro composto e lavorate fin quando la granita non raggiungerà la giusta consistenza.
Se invece non possedete una gelatiera riponete il composto in freezer. Circa ogni cinque minuti dovrete però tirarlo fuori e "romperlo" e poi mescolarlo per bene con un cucchiaio al fine di impedire la completa gelata.
Ovviamente la granita fatta in casa non si può conservare, appena pronta mangiatela subito!

martedì 28 giugno 2011

Riso con mango e arachidi!


Ecco un riso estivo facilissmo e divertente, che potete usare come primo, in un buffet o come accompagnamento per un piatto di carne, per esempio una grigliata.
Ingredienti: riso a chicco lungo (un carnaroli può andare bene. Se siete fanatici del perboiled in questa ricetta potete usarlo, ma non fatemelo sapere per favore... lo odio!), mango maturo, cipolla rossa, arachidi (salate o non salate, van bene entrambe), olio di semi, sale, pepe bianco (facoltativo).
Lessate il riso e scolatelo, passando sotto l’acqua fredda per bloccare la cottura e togliere l’amido.
Nel frattempo tritate la cipolla e rosolatela in una padella con l’olio. Dopo poco unite le arachidi e proseguite finché la cipolla è cotta. Pelate e tagliate a dadini il mango.
Al momento di servire versate tutti li ingredienti in un’ampia padella antiaderente e saltateli a fuoco vivace per una decina di minuti, mescolando in continuazione. Regolate di sale e, se vi piace, completate con una spolverata di pepe bianco. Potete servirlo sia caldo sia freddo ma, come per molti risi saltati, l’ideale è che sia tiepido!





lunedì 27 giugno 2011

Focaccia striata dolce intrecciata

 Il dolce che vi propongo oggi è il classico dolce che si fa la domenica (perché richiede un po' di tempo a causa della lievitazione) e che poi si mangia la mattina del lunedì durante la colazione inzuppandolo in una grande tazzona di latte.
 Focaccia striata dolce intrecciata
Una grande trecciona di pasta lievita meno burrosa delle classiche brioche e imprezziosita da piccoli pezzetti di cioccolata che mettono di buon umore. Insomma il classico dolce da "nonna" per intenderci!
Se preferite al posto di fare un'unica treccia potete farne tante più piccole (attenti però a ridurre i tempi di cottura), anche se trovo che quella gigante dia più soddisfazione alla vista.

Ingredienti: 500 gr. di farina 0, 30 gr. di lievito di birra fresco, 2 uova, 80 gr. di burro, 2 cucchiai colmi di miele, 1 pizzico di sale, succo di mela quanto basta, granelli di zucchero, gocce di cioccolato (in alternativa potete tagliare a pezzetti piccoli del cioccolato fondente).

Procedimento: Disponete la farina a fontana e nell'incavo centrale fate sciogliere il lievito con un po' di acqua tiepida e poca farina in modo da formare una palla di pasta abbastanza molle.
Lasciate riposare per circa mezz'ora e poi aggiungete pian piano il burro sciolto, le uova, il miele e un poco di sale. Impastate per bene tutti gli ingredienti e aggiungete pian piano un po' di succo di mela fino a  formare un impasto sodo e liscio.
Spolverate la palla di farina e lasciatela riposare per circa due ore.
Lavorate quindi nuovamente la pasta con delicatezza aggiungendo pian piano le gocce di cioccolato. Dividete quindi l'impasto in tre parti con cui formerete tre grossi serpentelli che poi intreccerete tra loro. Riponete quindi la treccia che si sarà venuta a formare su una teglia coperta da carta da forno e lasciatela riposare nuovamente per un'oretta.

Spennellatela con un po' di rosso d'uovo o del latte e quindi cospargetela con i granelli di zucchero. Infornate per circa 30 - 40 minuti in forno preriscaldato a 200 gradi.

sabato 25 giugno 2011

Crème caramel con miele e latte di capra

Ecco il dessert della mia piccola cena arabeggiante per amici intolleranti allo zucchero. Per concluderla ho scelto un dolce fresco, che ha un suo antenato già nella cucina dell’antica Roma: budino di latte e uova, addolcito col miele. In questa versione l’ho profumato leggermente con anice e cardamomo, giusto per rendere meno forte il gusto del latte di capra.

Ingredienti per 4 o 5 stampini: latte di capra ½ l, miele 150 g, 3 uova intere, una “stella” di anice, un paio di bacche di cardamomo (oppure un poco di polvere di entrambi).

Gli stampi: potete fare dei budini monoporzione (ci sono degli stampi cilindrici in commercio) oppure uno unico più grande. In ogni caso dovrete porli a cuocere a bagnomaria in forno, per cui vi servirà una teglia in cui disporli, con l’acqua che arrivi fino a metà della loro altezza.

Mettere a bollire il latte con le spezie, che avrete schiacciato (possibilmente in un mortaio) per far uscire l’aroma. Quando bolle, togliete dal fuoco e lasciate intiepidire. Intanto in un pentolino ponete 80 g di miele e lasciate cuocere a fuoco dolcissimo finché si caramella. Versate il caramello ancora caldissimo sul fondo degli stampi scelti (si indurirà, ma poi si scioglie in cottura).

Filtrate il latte tiepido e aggiungete il miele rimasto, mescolando bene perché si sciolga. Intanto a parte sbattete bene le uova, quindi unitele al latte, passando anch’esse per un colino. Versate il composto di latte e uova negli stampi e infornate a 160°. Per essere più rapidi (e risparmiare energia del forno) vi conviene usare per il bagnomaria dell’acqua già abbastanza calda.

Il crème caramel è pronto quando la superficie è ben colorata e, immergendo la lama di un coltello, esce asciutta. Sfornate, lasciate raffreddare e passate in frigorifero. Andrà capovolto al momento di servirlo, passando prima un coltello lungo i bordi per facilitare l’operazione.

Le mie intenzioni erano di presentarlo accompagnato da albicocche tagliate a metà, ma me le sono dimenticate in frigorifero!!!

PS: chiedo venia per aver saltato una ricetta del menù; del tajini di albicocche ho dimenticato di fare fotografie e non mi piace scrivere una ricetta senza immagini...

venerdì 24 giugno 2011

Frittelle di mais

Il mais fa sicuramente parte dei miei vegetali preferiti. Adoro mangiare le pannocchie ben calde cotte alla brace e cosparse di burro così come le servono nelle fiere estive. Per non parlare poi dei pop-corn o di tutti i vari tipi di manicaretti che si possono preparare con la farina di mais... insomma un cereale davvero poliforme e multiuso!
E così oggi unendo due mie grandi passioni (mais e frittura) vi propongo queste croccanti frittelle perfette se dovete preparare un saporito secondo vegetariano.
 
Frittelle di mais

Ingredienti: 170 gr. di farina, 1 cucchiaino di lievito (ovviamente non vanilliato), cumino in polvere, 250 gr. di mais in scatola sgocciolato, 125 ml di latte, 2 uova, olio extravergine d'oliva, sale, pepe bianco.

Procedimento: Mescolate in una ciotola la farina, il lievito e una presa di cumino. Frullate con un mixer metà del mais e aggiungetelo alla farina insieme ai cicchi rimasti interi, al latte e alle uova leggermente sbattute. Salate, pepate e mescolate con cura.
Prendete quindi una  padella antiaderente e cospargetela con un filo d'olio. Quando sarà ben caldo disponetevi dentro il vostro impasto appiattendolo con la forchetta formando così delle frittelle.
Fatele dorare da entrambi i lati e quindi riponetele su della carta assorbente.
Servitele ben calde magari accompagnate con un po' di insalata verde spruzzata di aceto.

mercoledì 22 giugno 2011

Tabulé con peperoni

Ecco la variante che ho proposto nella mia piccola cena araba del classico piatto a base di grano spezzato.

Ingredienti: burgul, succo di limone, peperoni rossi e gialli, olio d’oliva, pomodorini, cipolla, sale, qualche foglia di menta.

Lavate i peperoni e taliateli in strisce sottili. In un’ampia padella versate dell’olio d’oliva e cuocete i peperoni a fiamma media, mescolando in continuazione finché sono cotti, ma senza aggiungere acqua. Durante la cottura unite la meta. Nel frattempo lavate i pomodorini e tagliateli a metà; ponete in una ciotola assieme a qualche fetta di cipolla tagliata finissima (per la quantità regolatevi secondo il vostro gusto). Quando i peperoni saranno pronti, lasciateli intiepidire e poi uniteli alla ciotola dei pomodori. Agiungete olio d’oliva, sale e succo di limone.

In un pentolino, portate a bollore una quantità d’acqua pari al volume del burgul (se usate una tazza di burgul, scaldate una tazza d’acqua). Preprate il burgul tostandolo leggermente: basterà che lo poniate sul fuoco in una padella d’acciaio mescolando in continuazione finché è legermente dorato. Togliete dal fuoco e unite l’acqua bollente. Coprite con un tovaglio lo e lasciate riposare per una mezz’ora circa, in modo che si gonfi.

Quando il burgul è gonfio, mescolatelo agli altri ingredienti e lasciate riposare un’oretta perché si insaporisca bene. Servire il tabulé a temperatura ambiente o, ancora meglio, freddo di frigorifero.

ah... dimenticavo: ecco P.O.P. che annusa i peperoni. Confesso di avero lasciato avvicinare unicamente per vedere la smorfia di indignata delusione con cui se n'è andato. Non tutto ciò che viene affettato è salame!

martedì 21 giugno 2011

je me rappelle... Banana split!

Quando ero bambina con la famiglia, nelle calde sere d'estate, a volte ci capitava di cenare in una di quelle pizzerie con i tavolini all'aperto, precisamente nella piazza di un paesino di collina.  La pizza in verità non era granché, ma la frescura della cena sotto le stelle era tanto piacevole da far superare questo inconveniente. Ma il ricordo più bello che ho di queste serate è che alla fine della cena potevo ordinare come dolce la... 

...Banana Split!

Eh sì perché quella era l'unica pizzeria della zona che la facesse e io ne andavo matta. Non tanto per il gelato in sé e tanto meno per la banana, era tutto l'insieme così geometricamente composto che mi affascinava. Quella spiritosa armonia che si creava con la banana tagliata a metà, sormontata da tre palline di gelato, i riccioli di panna montata e soprattutto... i cilindretti di  cialda e gli ombrellini di carta! Anzi a pensarci bene forse erano proprio gli ombrellini di carta la mia passione... 
Beh comunque sia resta il fatto che la Banana Split ancora oggi è una della mie "coppe" preferite e trovo che sia un ottimo modo per servire il gelato dopo cena, semplice e spiritoso insieme.
Per chi non ne avesse mai incontrata una sul suo cammino (ma è mai possibile? è così famosa) eccovi la ricetta.

Ingredienti: una banana, tre palline di gelato misto (l'ideale secondo me sono fragola, cioccolato e vaniglia, ma potete variare in base al vostro gusto), della panna montata, delle noccioline o cioccolato fuso, cialde o ombrellini di carta per decorare.

Procedimento: Sbucciare e tagliare a metà per la lunghezza una banana. Adagiarla in un piattino e quindi riporre sopra le tre palline di gelato (devono essere rigorsamente palline o si perde l'effetto), ricoprire con dei riccioli di panna montata, Infine spolverare con la grannella di nocciole o con il cioccolato fuso (o entrambi!!) e decorare con cialde e ombrellini a vostra scelta.
Ovviamente servite subito prima che si sciolga!


lunedì 20 giugno 2011

Torta caramellata di albicocche e farina di segale

Vi auguro di avere un bell’albero di albicocche in giardino che vi regali manciate di profumati frutti! Io l’avevo da bambina e ricordo con nostalgia le scorpacciate di marmellate e di gelato! Quella che segue è una torta alle albicocche rustica, fatta con la farina di segale, che trovo perfetta per la prima colazione.

Ingredienti: 500 g circa di albicocche, 250 g di burro (200 per la torta e 50 per la caramellatura), 4 uova, 200 g farina di segale, 100 g farina di grano 00 (ma potete sostituirla con fecola), 230 g zucchero, una bustina di lievito per dolci. Inoltre vi serve una teglia per torte in metallo, in un pezzo unico (cioè NON ad anello).

Lavate le albicocche e tagliatele a metà, eliminando il nocciolo. Nel frattempo versate nella teglia da torta 50 g di burro e 80 g di zucchero e ponete il tutto direttamente sulla fiamma di un fornello. Lasciatevelo finché lo zucchero si è caramellato, assumendo un bel colore dorato. Togliete dal fuoco e dusponetevi ordinatemente le mezze albicocche. Ricordatevi che la torta verrà alla fine ribaltata e che quello che adesso è sotto risulterà alla fine sopra. Lasciate raffreddare prima di versarci la pasta.

Per la pasta: ponete il burro tagliato a pezzetti (200 g) in una ciotola e lasciatelo ammorbidire a temperatura ambiente. Mescolatelo finché è liscio come “una pomata” e unite lo zucchero (150 g), le uova (una alla volta, amalgamandole perfettamente prima di passare alla successiva), e le farine mescolate al lievito. Versate la pasta ottenuta sopra le albicocche, livellandola con delicatezza.

Cuocete in forno a 180° per 30’ circa, sfornate e lasciate intiepidire. Mentre è ancora tiepida ribaltate la torta su un piatto da portata. Servitela a temperatura ambiente o fredda di frigorifero.

sabato 18 giugno 2011

Spaghetti alla zucchinara (carbonara di zucchine) !

E' da un po' che non vi propongo un buon condimento per la pasta, così oggi ho pensato di presentarvi un "classico" della cucina italiana, gli spaghetti alla carbonara, ma rivisitati in chiave vegetariana (ovviamente!).
Spaghetti alla zucchinara (carbonara di zucchine)!

Così come la carbonara tradizionale anche questa versione è molto veloce e semplice da preparare ed è così golosa che vi assicuro che la mangerà anche il più acerrimo nemico delle verdure (per intenderci la mangia pure il F.O.M. e ho detto tutto).

Ingredienti (per due persone): due zucchine lunghe scure, 200 gr. di spaghetti, due uova, pecorino, olio extravergine d'oliva, provola affumicata, pepe, noce moscata, salate.

Procedimento: Tagliate a striscioline sottili le zucchine, salatele e fatele soffriggere in abbondante olio fin quando non saranno ben dorate, quasi abbrustolite. 
 Aggiungete quindi un pezzetto di provoletta affumicata tagliata a dadini sottili e mescolate. 
 Mentre cuocete gli spaghetti preparate in una ciotola le due uova sbattendole per bene insieme ad una presa di pepe macinato, ad una spruzzata di noce moscata in polvere e a qualche cucchiaio di pecolrino grattugiato.
Quando gli spaghetti saranno cotti scolateli, rimetteteli nella pentola ancora calda e aggiungete le uova e le zucchine soffritte mescolando bene.
Buon appetito!

venerdì 17 giugno 2011

Gamberi alla paprika con mango

Ecco un altro degli antipasti della cena araba che ho preparato. Non è un piatto arabo, come potete vedere, ma una volta tanto ho scelto di non essere rigorosa e mi son concessa questo profumato e colorato “fiore” di mango e gamberi.

Ingredienti: un mango maturo, olio di semi, sale, paprika dolce, dei bei gamberi grossi (freschi o surgelati, interi o solo le code, scegliete voi. Io preferisco sempre che ci sia un poco di guscio perché sono più saporiti)

In una padella con coperchio cuocete i gamberi con qualche cucchiaio d’acqua. Appena sono cotti toglieteli dal liquido di cottura, che lascerete nella pentola. Ponete nuovamente la pentola sul fuoco alzando la fiamma per far evaporare il liquido. Tenetelo d’occhio e intanto preparate il mango. Pelatelo e tagliatelo a fettine sottili, cercando di ottenerle ovali.

Quando il liquido è ben ristretto aggiungete un poco d’olio, la paprika (siate generosi, si deve sentire) e un poco di sale. Unite anche i gamberi e saltate il tutto a fiamma vivace un paio di minuti.

Disponete su un piatto da portata le fette di mango cercando di formare la corolla di un fiore e versate nel mezzo i gamberi. Sono buonissimi sia caldi sia freddi!

mercoledì 15 giugno 2011

Frittata al... cioccolato e noci ricoperta di fragole e panna

Ecco uno di quei piatti dediti al travestimento che tanto mi piacciono. Eh sì, perché se le frittate solitamente sono salate, quella che vi presento oggi è assolutamente anticonformista e anche un po' sopra le righe: pensate un po', una frittata al cioccolato da assaporare con panna e frutta! Una vera screanzata supercalorica e golosa insomma!

 Frittata al cioccolato e noci, ricoperta di panna e fragole

E non pensiate che il nome sia ingannevole e che non si tratti di una vera frittata, perché in verità questa ricetta per metodo di cottura e ingredienti può assolutamente a buon diritto essere inserita in tale categoria. Per la serie "tutte le frittate son salate, ad eccezione di quelle dolci".

Ingredienti:  60 gr di cioccolato fondente (meglio quello a cubetti alti e grossi), 4 tuorli, 5 albumi,  3 cucchiai di zucchero, un pizzico di sale, qualche cucchiaio di cacao in polvere, burro o olio per friggere, 3 cucchiai di noci sgusciate, una decina di fragole dolci, panna fresca da montare.

Procedimento: Fate fondere il cioccolato a bagnomaria e nel frattempo sbattete i tuorli con lo zucchero per qualche minuto. Quando il cioccolato si sarà intiepidito unitelo ai tuorli continuando a sbattere per bene. Montate quindi i bianchi a neve ferma e aggiungeteli pian piano al composto in modo che non si smontino.
Infine aggiungete le noci ben triturate mescolando delicatamente.
Preparate una padella antiaderente spalmandola con poco di burro e cuocete il composto come una normalissima frittata rigirandola a metà cottura per farla cuocere bene da entrambi i lati.
Quando la frittata sarà pronta cospargetela con un buono strato di cacao amaro.
Servitela ancora calda accompagnata da una discreta quantità di panna montata e delle fragole tagliate a fettine.

martedì 14 giugno 2011

Piccola cena arabeggiante per amici intolleranti: innanzitutto hummus

Intolleranti ...ma che proprio non tollerano!!!! Eh! Che tormento che sono!!!! No lievito, no zucchero, no birra, no... Non me lo ricordo nemmeno più! Comunque è stata una bella serata e i mici Rouge e P.O.P. ringraziano per le coccole.

Il menù è questo:

Antipasti: tabulé di peperoni, gamberi con paprika e mango, hummus con crudité di verdure

Piatto principale: tajine di agnello e albicocche

Dolce: crem-caramel al miele.

Da bere: tè alla menta (io) vino bianco (i miei amici)

Qui di seguito vi spiego come fare l’hummus, nei prossimi post proporrò il resto

Hummus con crudité di verdure

Questa salsa è una delle più famose della cucina del Nordafrica e non credo che abbia bisogno di presentazione!

Ingredienti: ceci lessati (conservate il liquido di cottura), aglio fresco, salsa di sesamo (tajini), succo di limone, sale, olio d’oliva (facoltativo), verdure (carote, cetriolo, peperone, indivia...), uova sode per decorare. (le dosi sono soggettive, ma potrebbero essere uno spicchio grosso d’aglio e il succo di un limone per 500 g di ceci lessi)

Frullate i ceci con il succo di limone, l’aglio ed un poco della loro acqua. Deve risultare un’impasto della densità dello yogurt. Unite anche qulche cucchiaio di tajini. Salate e, se vi piace, completate con un filo d’olio d’oliva (io spesso non lo metto). Lasciate riposare in frigorifero qualche ora prima di servire (perfetta se la fate il giorno prima). Servite decorando con l’uovo sodo e accompagnando con le verdure tagliate come per il pinzimonio e, volendo anche con del pane a fette.

Dimenticavo il tè! Forse ho esagerato un poco, perché è tè che arriva dalla Turchia, aromatizzato con boccioli secchi di rosa e foglie fresce di menta, il tutto addolcito con un poco di miele e servito tiepido...

lunedì 13 giugno 2011

Zucchine lunghe ripiene di pomodorini e mozzarella

Continuo la carrellata delle zucchine ripiene inziata tempo fa, aggiungendo quello che per me è un classico che assolutamente non può mancare in una bella tavolata primaverile o estiva...
Zucchine lunghe ripiene di pomodorini e mozzarella

Come vedete è un piatto di una semplicità estrema, ma non per questo poco gustoso. Anzi il suo pregio son proprio gli ingredienti semplici e genuini che si mescolano assieme con profonda assonanza (persino cromatica) generando un'atmosfera da "scampagnata in campagna" che mette tanto di buon umore in questa stagione primaverile ancora così piovosa.
E' come sempre una ricetta vegetariana (altro da me non avrete mai) che potrete servire a vostro piacere come secondo, antipasto o semplicemente in un buffet freddo.

Ingredienti: zucchine lunghe (meglio quelle verde scuro di media grandezza), olio extravergine d'oliva, pomodorini, mozzarella, sale, origano.
Procedimento: Dopo averle sciacquate tagliate le zucchine per lungo dopo aver tolto le estremità. Svuotate ogni zucchina della polpa aiutandovi con un coltello.
 Tagliate quindi i pomodorini a mezzi spicchi e la mozzarella a pezzetti, conditeli con l'olio, il sale e l'origano.
Adagiate quindi pomodorini e mozzarella dentro le zucchine al posto della polpa e riponete tutto in una teglia da forno.
Cuocete in forno a 180 gradi fin quando le zucchine non saranno tenere. Potete servire sia calde che fredde, saranno ugualmente buone.







sabato 11 giugno 2011

Farro con pomodorini e menta



Estate estate estate!!!!!! Questo farro è da servire tiepido oppure freddo e piace sempre a tutti! ...anche a chi considera il farro troppo “dietetico”! Perché riesca servono solo della menta fresca e dei pomodorini che sappiano davvero di pomodorini! È perfetto per i buffet o per una cena estiva, anche come accompagnamento per una grigliata (per i carnivori, s’intende).

Ingredienti: farro, pomodorini, cipolla, olio d’oliva, menta fresca, poperoncino (facoltativo), sale... ma volendo anche capperi sotto sale (diciamo che li metto una volta sì e una no).

Lessate il farro e scolatelo, passandolo sotto l’acqua fredda per raffreddarlo. Tritate finemente la cipolla, lavate e tagliate a metà i pomodorini, lavate e tritate grossolanamente la menta.

In una capiente padella antiaderente (io come sempre uso il wok) rosolate leggermente la cipolla con abbondante olio (poi servirà per condire il farro). Unite la menta e, dopo un poco, i pomodorini e gli eventuali capperi (e peperoncino), alzando la fiamma al massimo. Lasciate sulla fiamma qualche minuto muovendo in continuazione, finché il pomodoro inizia appena ad appassire, allora unite tutto il farro, salatelo e, abbassando un poco la fiamma, saltatelo in padella finché è ben insaporito. Potete servirlo sia caldo sia freddo, ma secondo me l’ideale è tiepido!

venerdì 10 giugno 2011

Cipollata di ricotta!

Eccovi un'altra ricetta perfetta se dovete preparare velocemente un buffet estivo e assolutamente vegetariano.


Cipollata di ricotta
La ricetta che vi propongo è infatti veramente rapida, non richiedendo che pochi passaggi nella preparazione, e molto fresca, cosa che d'estate è assolutamente piacevole. Come sempre l'unica raccomandazione è quella di scegliere con cura gli ingredienti, in questo caso la ricotta che deve essere di buona qualità e molta fresca. 

Ingredienti: ricotta di pecora, cipolla rossa, sale grosso rosa (se non l'avete va bene anche quello normale), peperoncino macinato e olio extravergine d'oliva.
Preparazione: Per prima cosa pulite e tagliate finemente una cipolla facendola poi soffriggere in qualche cucchiaio d'olio d'oliva. 
Quando la cipolla sarà ben dorata toglietela dal fuoco e fatela intiepidire, quindi aggiungetela insieme all'olio della cottura alla ricotta mescolando per bene il tutto. Aggiungete quindi un po' di sale rosa macinato finemente nel mortaio e mescolate ancora fino ad ottenere una solida crema.
Versate il composto ottenuto in alcune formine della grandezza che preferite (piccole se volete servirle come piccoli stuzzichini, più grosse se invece volete utilizzarle come antipasti o secondi) e riponetele in frigo per un'oretta.
Rovesciate quindi le vostre formine in un piatto e dopo averle spolverate con un po' di peperoncino macinato e riponetele di nuovo in frigo fino al momento di servire.